Quando aspettavo il mio primo figlio, alcuni "amici" mi dicevano: "I tuoi cani adesso li dai via, vero? Sai, possono essere pericolosi per il bambino...". Io li guardavo incredula: ma come si fa ad allontanare i primi figli solo perchè ne è in arrivo un altro?!? Certo, Billy e Betta erano etichettati come "cani killer": due splendidi bull terrier, cinque e tre anni, forti, sia nel fisico che nel carattere, ma equilibrati e ben consapevoli del loro basso rango nella gerarchia familiare. Magari non facevano parte delle razze più adatte ai bambini, ma ero sicurissima che, con un po' di pazienza, sarei riuscita a farli convivere tranquillamente con il bambino che stava per nascere.
Mai e poi mai avrei immaginato quello che stava per succedere...
Al rientro a casa dopo la nascita di mio figlio Giulio lasciai la carrozzina fuori dalla porta di casa ed entrai da sola. I cani non mi avevano vista per quattro giorni e la loro gioia fu immensa, per poco non mi fecero cadere! Una volta che si furono tranquillizzati decisi che era arrivato il grande momento: farli incontrare con il neonato. Lo portai in casa in braccio e i cani, incuriositi, si alzarono sulle zampe posteriori per vedere meglio che cosa fosse quel fagottino. Proprio in quell’istante Giulio iniziò a piagnucolare, e la reazione di Betta fu sorprendente: si girò di scatto verso Billy e gli diede un morso sul muso! Lui indietreggiò intimorito, e Betta si mise tra lui e il bambino, ringhiando al suo compagno impedendogli di avvicinarsi al piccolo.
Anche in natura la cagna spesso e volentieri non permette ai maschi di toccare la propria prole, considerandoli un pericolo e una volta sicura che Billy non potesse nuocere al piccolo, lei lo annusò cautamente e gli leccò dolcemente le manine. Glielo feci fare senza paura perchè riconobbi nei suoi occhi il caratteristico sguardo dolce che le mamme riservano ai propri figli; Betta aveva proprio cambiato espressione: quasi sorrideva, aveva gli occhi pieni di amore... tutto a un tratto era diventata MAMMA!
E incredibile ma vero... il giorno dopo aveva le mammelle gonfie di latte! Il veterinario non aveva dubbi: Talmente forte era stata la sua emozione all'entrata del bimbo in famiglia che la cagna lo considerava suo figlio a tutti gli effetti, voleva accudirlo, proteggerlo, addirittura nutrirlo.
Addirittura, un giorno che appoggiai mio figlio sul letto, Betta ci salì, gli si sdraiò accanto nella tipica posizione da allattamento che assumono le cagne e gli offri le mammelle. Vi assicuro che se non lo avessi visto coi miei occhi non ci avrei creduto! Che tenerezza!
Nelle prime settimane di vita Giulio non poteva avere una tata più premurosa: ciotola e passeggiate diventarono di poca importanza, il centro del mondo di Betta divenne il bambino. Non si staccò da lui neanche per un minuto: dormiva solo ed esclusivamente sotto la culla, assisteva con attenzione all'allattamento, vegliava sul bagnetto. Insomma, gli fece da vice-mamma e guardia del corpo allo stesso momento! Guai a chi tentava di avvicinarsi alla carrozzina: lei, di solito buona con tutti, iniziò ad allontanare le persone in malomodo. Solo dietro il mio specifico permesso amici e parenti potevano prendere il bambino in braccio, ma sotto sua strettissima sorveglianza - e che sollievo per lei quando gli intrusi finalmente se ne andavano e Giulio tornava tutto suo!
Anche quando il bambino divenne più grandicello, la cagnetta rimase sempre protettiva e premurosa nei suoi confronti: in un litigio con un amichetto prendeva chiaramente le difese di Giulio e giochi troppo maneschi con lui non li gradiva per niente.
Ancora oggi che Betta ha oltre tredici anni riserva a "suo figlio" (che ormai ha dieci anni) lo stesso sguardo amorevole di una volta, solo che i ruoli ora si sono invertiti: ormai è Giulio a prendersi cura di lei!
1 commento:
bellissima storia
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