mercoledì 9 aprile 2008

Cinque buone ragioni per adottare un cane adulto



1) Adottare un cane è sempre impegnativo, un cucciolo, però, rispetto ad un adulto, richiede sicuramente uno sforzo maggiore nell’educarlo, abituarlo a fare i bisognini fuori casa, stare al guinzaglio e restare qualche ora in casa da solo. L’adulto, in linea di massima, è già educato a tutto ciò.

2) Prendendo un adulto puoi scegliere un cane dal carattere che si adatti meglio alle tue esigenze, se hai bambini in casa, ad esempio, puoi prendere un cane adatto a stare con loro, oppure, se non sei più giovanissimo, puoi scegliere un cane di indole tranquilla. Il cucciolo, invece, è sempre un terno al lotto.

3) Secondo un luogo comune un cane si affeziona di più a te se lo prendi da cucciolo: quanto si sbaglia chi pensa questo! Nessun cane potrà esserti più riconoscente, darti più amore e fedeltà di un adulto tolto da una situazione terribile come il canile o la strada. Chi scrive lo sa per esperienza!

4) I cuccioli sono belli, tenerissimi, tutti ne vorrebbero uno. E’ per questo che un cucciolo ha una miriade di possibilità in più di essere adottato. Più il cane è avanti con gli anni, più è probabile che finisca i suoi giorni dentro una gabbia. Se ami davvero gli animali, dare ad un cane destinato quasi certamente a morire in canile la possibilità di essere amato, magari per la prima volta nella sua vita, ti darà una gioia mai provata prima.

5) La quinta buona ragione la troverai negli occhi di Bernardo, chiuso nella gabbia di un canile ad aspettare, per nove anni, che qualcuno lo portasse via.

Bernardo è morto lì, da solo.

Ci sono migliaia di Bernardo che ti aspettano, per loro c’è ancora una speranza. Fai un gesto d’amore e il tuo Bernardo saprà ricompensarti con tutto l’amore di cui è capace.

lunedì 7 aprile 2008

Sequestrati 100 animali in abitazione privata (Aprilia)

Campo di Carne, Aprilia (LT) - Giovedì 4 aprile 2008
La denuncia è partita dall'Ass.ne Arcipelago 2000 e ha chiamato in causa il N.I.R.D.A. (Nucleo Indagini su Reati in danno agli Animali), sezione specializzata della Forestale. Ad assistere gli agenti del Nirda nel sequestro ci sono ausiliari nominati per l'operazione, appartenenti a diverse associazioni (tra cui Associazione Canili Lazio e Quintomondo) e alcuni veterinari.
Da fuori la villa sembrava una come tante altre, ma il latrato dei cani al di là del muro è come un coro di anime disperate che non poteva passare inosservato.
Gli agenti suonano alla porta e viene ad aprire il padrone di casa, con l'aria tranquilla di chi pensa di non aver fatto niente di male. Non ci lascia entrare facilmente, ma alla fine deve arrendersi.
Dentro un giardino curato, erba tagliata rasa, rigogliose palme e giovani rose piantate di fresco, fanno da contorno a una collezione di cani a catena, legati ad alberi, al muro di cinta, al bombolone del gas e ad altri appigli improvvisati.

Sono a debita distanza l'uno dall'altro, in modo che non possano toccarsi.
Appena dentro, un meticcetto beige e nero mi viene incontro scodinzolando e quando mi chino su di lui mi riempie la faccia di leccatine.
Mi salgono le lacrime ma riesco a trattenerle.
Presto gli agenti spiegano al padrone di casa che è soggetto a denuncia per maltrattamenti e a poco a poco esploriamo tutto il giardino.
Scopriamo un pollaio con dentro alcune gabbie al cui interno è assiepato un gruppetto di cinque o sei gatti, e accanto all'aia una serie infinita di gabbiette arrugginite con ammassati dentro conigli, galline, piccioni e altri uccelli, fino a un carrello della spesa ben chiuso sopra con dentro una chioccia e una dozzina di pulcini.

Sembra un incubo.

Più in là due recinti, uno con tre capre e uno più grande - ma lo stesso irrisorio - dove ciondola uno splendido cavallo dagli occhi grandi e tristi.
Dietro la casa altri cani, legati a catena uno in fila all'altro al muro dell'abitazione, ognuno con una ciotola d'acqua sporca e un giaciglio improvvisato fatto con bidoni lerci e arrugginiti o con casse di legno usate come cuccie.
Nel campo adiacente, accessibile su un lato del giardino, ci sono altri cani, in pieno sole, protetti dalla scarsa ombra di alberelli da frutto giovani e spogli: i poveri animali sono rachitici, le costole disegnano una fila di ombre sottili contro i fianchi, gli occhi sono cerchiati di croste e i mantelli sono spelacchiati. Leishmaniosi, Erlichiosi o Riketziosi, non so di preciso, ma qualcosa di sicuro hanno, al di là di un'evidente denutrizione.
Iniziamo a fotografarli, poi li microchippiamo tutti e infine vengono fatti salire sui furgoni grazie ai trasportini che tutti noi abbiamo portato per l'occasione. A sera partono per diversi rifugi da cui usciranno, speriamo, per essere adottati da famiglie che li trattino come esseri degni di rispetto. Anche gli altri animali troveranno asilo presso associazioni animaliste che si occuperanno di trovar loro una giusta sistemazione.