lunedì 7 aprile 2008

Sequestrati 100 animali in abitazione privata (Aprilia)

Campo di Carne, Aprilia (LT) - Giovedì 4 aprile 2008
La denuncia è partita dall'Ass.ne Arcipelago 2000 e ha chiamato in causa il N.I.R.D.A. (Nucleo Indagini su Reati in danno agli Animali), sezione specializzata della Forestale. Ad assistere gli agenti del Nirda nel sequestro ci sono ausiliari nominati per l'operazione, appartenenti a diverse associazioni (tra cui Associazione Canili Lazio e Quintomondo) e alcuni veterinari.
Da fuori la villa sembrava una come tante altre, ma il latrato dei cani al di là del muro è come un coro di anime disperate che non poteva passare inosservato.
Gli agenti suonano alla porta e viene ad aprire il padrone di casa, con l'aria tranquilla di chi pensa di non aver fatto niente di male. Non ci lascia entrare facilmente, ma alla fine deve arrendersi.
Dentro un giardino curato, erba tagliata rasa, rigogliose palme e giovani rose piantate di fresco, fanno da contorno a una collezione di cani a catena, legati ad alberi, al muro di cinta, al bombolone del gas e ad altri appigli improvvisati.

Sono a debita distanza l'uno dall'altro, in modo che non possano toccarsi.
Appena dentro, un meticcetto beige e nero mi viene incontro scodinzolando e quando mi chino su di lui mi riempie la faccia di leccatine.
Mi salgono le lacrime ma riesco a trattenerle.
Presto gli agenti spiegano al padrone di casa che è soggetto a denuncia per maltrattamenti e a poco a poco esploriamo tutto il giardino.
Scopriamo un pollaio con dentro alcune gabbie al cui interno è assiepato un gruppetto di cinque o sei gatti, e accanto all'aia una serie infinita di gabbiette arrugginite con ammassati dentro conigli, galline, piccioni e altri uccelli, fino a un carrello della spesa ben chiuso sopra con dentro una chioccia e una dozzina di pulcini.

Sembra un incubo.

Più in là due recinti, uno con tre capre e uno più grande - ma lo stesso irrisorio - dove ciondola uno splendido cavallo dagli occhi grandi e tristi.
Dietro la casa altri cani, legati a catena uno in fila all'altro al muro dell'abitazione, ognuno con una ciotola d'acqua sporca e un giaciglio improvvisato fatto con bidoni lerci e arrugginiti o con casse di legno usate come cuccie.
Nel campo adiacente, accessibile su un lato del giardino, ci sono altri cani, in pieno sole, protetti dalla scarsa ombra di alberelli da frutto giovani e spogli: i poveri animali sono rachitici, le costole disegnano una fila di ombre sottili contro i fianchi, gli occhi sono cerchiati di croste e i mantelli sono spelacchiati. Leishmaniosi, Erlichiosi o Riketziosi, non so di preciso, ma qualcosa di sicuro hanno, al di là di un'evidente denutrizione.
Iniziamo a fotografarli, poi li microchippiamo tutti e infine vengono fatti salire sui furgoni grazie ai trasportini che tutti noi abbiamo portato per l'occasione. A sera partono per diversi rifugi da cui usciranno, speriamo, per essere adottati da famiglie che li trattino come esseri degni di rispetto. Anche gli altri animali troveranno asilo presso associazioni animaliste che si occuperanno di trovar loro una giusta sistemazione.


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