mercoledì 7 novembre 2007

Alimentazione senza crudeltà

L’alimentazione è uno degli aspetti fondamentali della nostra vita. Pensate a quante volte durante la giornata vi domandate: “che cosa mangio oggi?”, almeno due volte al giorno, ma a pensarci bene anche di più perché poi bisogna decidere cosa comprare al supermercato, oppure andare al bar, al ristorante ed organizzare così il pranzo e la cena.
Il punto di partenza di questo ragionamento vuole essere il seguente: quante volte vi capita di chiedere qual è il processo che c’è dietro a quello che si mangia?
Basta prendere uno degli alimenti più “noti” come il panino con il prosciutto, per capire che ognuno di quegli alimenti è fatto di ingredienti che provengono da posti diversi e spesso lontani. Farina, sale prosciutto, che prima erano grano, acqua, maiale. Spesso ci dimentichiamo che per portare quel frumento da un lato all’altro ci vogliono le automobili (che inquinano), si costruiscono supermercati che in fondo modificano l’ambiente circostante (traffico, carico-scarico merci).
Ma in questa occasione vorrei soffermare l’attenzione in particolare sugli animali.
Per fare il prosciutto, bisogna che ci ricordiamo che si uccidono i maiali. Ed è inutile continuare con la solita storiella “della natura” e della catena alimentare. Si uccidono maiali cresciuti allevati con un unico scopo diventare carne per le nostre tavole.
Il sistema economico e produttivo alimenta questo modello di sviluppo. Se date un’occhiata agli allevamenti di animali “da macello” vi accorgerete che questi sono introdotti all’interno di una macchina industriale come se si trattasse di qualunque prodotto non vivo cioè una sedia!
Si cresce l’animale in gabbie ristrettissime, lo si fa ingozzare per renderlo bello grasso e poter ottenere tanta carne (magari con un aiuto di qualche ormone della crescita) poi lo si porta in posti creati per macellare gli animali dove vengono sgozzati. Si fa uscire tutto il sangue mentre l’animale grida dall’atroce sofferenza. Dopo l’eccidio si può procedere alle asportazioni varie del cadavere.
In fondo si sa del maiale non si butta via nulla.
Attraverso uno di questi procedimenti ecco pronto il prosciutto per il vostro panino.
Buono e gustoso forse, ma crudele e barbaro senza dubbio.
Per frenare tutto questo c’è una alternativa: diventare vegetariani o meglio ancora vegani.
Fare questa scelta è importante per diversi motivi, i principali sono di natura etica, ambientale e di salute.
I motivi etici fanno riferimento a scelte etico-filosofiche spesso ispirate alla nonviolenza, al pacifismo e al rispetto dei diritti animali. Poi ci sono motivi ambientali le cui ragioni sono diverse e vanno dal maggiore consumo di acqua per ciascun individuo in seguito al consumo di carne, fino allo spreco di vegetali che costituiscono mangimi per gli animali da allevamento invece di essere consumati direttamente dall'uomo.
Inoltre ci sono motivi legati alla salute. Sebbene solo una minoranza di persone segua una dieta vegetariana per motivi salutistici, è importante sottolineare che negli ultimi anni è stato riaffermato dall'American Dietetic Association e dai Dietitians of Canada, due delle più autorevoli società nutrizioniste, che le diete vegetariane e vegane ben bilanciate non soltanto sono salutari e adatte ad ogni ciclo vitale, ma apportano numerosi benefici rispetto ad una dieta carnivora aiutando addirittura a prevenire l'avanzata di molti tipi di patologie, tra cui cancri, tumori e malattie cardio-vascolari.
E’ vero che non possiamo essere perfetti ma questo non è una buona ragione per non fare da subito tutto quello che è nelle nostre possibilità. In fondo basta porsi una domanda: voglio continuare ad essere il mandante (anche se indiretto) di questo massacro?
La risposta è affidata alle vostre coscienze.

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