mercoledì 20 aprile 2011
domenica 16 gennaio 2011
sabato 11 dicembre 2010
MIRO', PASTORE TEDESCO IN MINIATURA
A vederlo si direbbe un cucciolo di pastore tedesco o alsaziano, che deve ancora crescere... in realtà Mirò ha circa quattro anni e la sua stazza non crescerà oltre. E' una taglia media, peso intorno ai 20-25 kili.
Cerchiamo per lui una famiglia che lo coccoli e lo faccia giocare, che gli voglia veramente bene!
Ormai è al canile da un anno e forse più, è assurdo che un animale così bello e dal carattere socievole e allegro come il suo, stia ancora rinchiuso in un box.
Verrà affidato dietro firma di regolare modulo d'affido e registrazione all'anagrafe canina, e disponibilità a controlli pre e post adozione.
Contatti:
Luisa: 339/2082206
Giulia: 339/7599765 geppoguy@inwind.it
Claudia: clacla.9@hotmail.it
venerdì 11 giugno 2010
Amici ad Alta Fedeltà 2010
lunedì 8 marzo 2010
Diana e la palla
Sa andare al guinzaglio e si lascia manipolare senza problemi dai volontari .
Info adozioni:
– Luisa tel.: 339/2082206 e-mail: mailto:quintomondo-adozioni@yahoo.it
- Federica tel.: 340/3129020 e-mail: fede.lattanzi@alice.it
– Carla tel.: 328/6287072 e-mail: carlanatalini@libero.it
- Giulia tel.: 339/7599765 e-mail: geppoguy@inwind.it
giovedì 19 novembre 2009
ANIMALI COME SACCHI DI PATATE
Infliggere sofferenze agli animali rappresenta un reato ai sensi dell'articolo 544 ter del Codice penale. Una legge del 2004, la 189, stabilisce che i maltrattamenti sugli animali sono da considerare reato - multe e fino a 18 mesi di carcere. Nonostante questa, o grazie a questa, dal 2006 a maggio 2009 le indagini della Forestale hanno portato alla denuncia di 137 persone e a quasi 6000 sequestri fra cani, gatti e altri animali. L'Italia è piena di luoghi usati come depositi di cani. Chi li gestisce, percepisce fra i 2 e 5 euro al giorno dai Comuni per il mantenimento. E tiene le bestie in condizioni immonde, le fa accoppiare per liberare i cuccioli, ri-accalappiarli e riprendere il giro. Un affare da un miliardo e mezzo di euro. Concentrato prevalentemente al Sud.
Gran parte della responsabilità è nella non applicazione della "legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo", la 281 del 14 agosto 1991. Sulla quale i Verdi, ad esempio, stanno per lanciare una campagna. Perché con la mancata applicazione della legge, spiega a Repubblica.it il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, "si alimenta il business dei canili lager, come dimostra una lunga serie di sequestri, e si alimentano le zoomafie e il traffico illegale di animali". Le conseguenze sono nelle cronache dei mesi scorsi. Un ragazzino ucciso dai randagi a Modica, in Sicilia, a marzo; una turista aggredita nella stessa zona, pochi giorni dopo; un bimbo sbranato ad Acireale, a luglio. Per citare solo alcuni casi.
All'epoca il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, aveva puntato l'indice contro "l'inattività colpevole dei sindaci del centro-sud", ribadendo la gravità dell'emergenza randagismo e spiegando che dal 2001 a oggi, in base alla 281, sono stati stanziati 30 miloni di euro mai utilizzati dalle pubbliche amministrazioni. Lo ribadisce oggi Bonelli: "Ci sono responsabilità enormi degli enti locali, delle Regioni e dello Stato che non hanno né applicato la legge né fatto investimenti. Se funzionasse il piano di prevenzione e sterilizzazione, la situazione sarebbe ben diversa". A Martini i Verdi chiedono fra l'altro di eliminare le gare al ribasso perché - spiega Bonelli - "entrano in conflitto con la modifica dell'articolo del Codice penale 544 bis e ter che punisce il maltrattamento degli animali".
La sterilizzazione è uno dei pilastri della 281. Lo ricorda Annamaria Procacci, consigliere nazionale dell'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali, e tra i firmatari della legge. "Il controllo delle nascite fu lo strumento d'avanguardia che permise di eliminare la pratica della soppressione, in uso fino a quel momento". Ma, spiega ancora, la 281 "ha molti nemici". "I peggiori sono gli amministratori locali e anche le asl. Le Regioni devono tradurre in legislazione e in politiche regionali la prevezione del randagismo, asl e assessorati hanno il compito di vegliare sul benessere degli animali".
Lo Stato, continua Procacci, "si occupava di dividere fra le Regioni un fondo per l'applicazione della legge. Qualche anno dopo scoprimmo che la gran parte delle Regioni non si curava nemmeno di riscuotere i fondi: era più facile dire 'le risorse non ci sono'. Invece c'erano, ma era più comodo quell'alibi". Sulla vicenda, l'Enpa annuncia un esposto alla Procura della Repubblica e "chiediamo anche di interloquire con la Corte dei Conti, per sapere come mai 300mila euro, destinati alla Regione Basilicata per le politiche sul randagismo, non sono mai stati utilizzati". La battaglia continua.
sabato 24 ottobre 2009
IL MONDO DEL CANE: A COLORI O IN BIANCO E NERO?
Questa è una domanda che qualsiasi persona che viva con un cane prima o poi si pone. Ci si domanda se il suo modo di vedere sia come il nostro, se veda i colori o soltanto scale di grigio, finendo col pensare che quello del cane sia un mondo in bianco e nero, pervaso da un grigiore da film d’epoca. In realtà, per capire come vedono i cani, bisogna partire dalla struttura della retina, che è formata (come in tutti i mammiferi) da due cellule: i coni, che lavorando in condizioni di piena luce permettono la distinzione dei colori, e i bastoncelli, maggiormente efficaci al diminuire della luminosità, che consentono di distinguere le immagini in movimento. Tuttavia, a differenza degli esseri umani, i cani possiedono solo due tipi di coni (anziché tre), cosa che provoca nella loro vista un effetto simile al daltonismo, negando loro la possibilità di riconoscere il verde e il rosso. In particolare la loro retina è in grado di selezionare il blu, il viola e il giallo, ma non permette di distinguere fra verde, giallo, arancione e rosso, rendendo difficoltosa anche la distinzione fra verde e grigio. Anche l’acutezza visiva del cane – cioè la capacità di distinguere i dettagli - è inferiore rispetto a quella dell’uomo (circa del 50%) e lo stesso dicasi per la percezione della profondità degli oggetti. I loro occhi infatti, essendo posizionati più lateralmente rispetto a quelli dell’uomo, consentono sì una visuale più ampia, ma questo a scapito dell’ampiezza della zona di sovrapposizione delle immagini, elemento essenziale per la percezione della profondità. Va detto che la posizione ravvicinata degli occhi dà luogo a una visione di tipo binoculare che è tipica dei predatori (consente la sovrapposizione visiva dei due occhi e quindi una maggior definizione della profondità) come l’uomo (gli occhi sono regolati dritti in avanti) e il cane (regolati ad un angolo di 20 gradi), mentre nelle prede naturali (come i conigli) gli occhi sono molto distanziati fra loro al fine di ampliare il raggio visivo e individuare più facilmente il pericolo. Ciò in cui la vista del cane eccelle (come pure quella del gatto) è la visione “notturna”: le grandi cornee e pupille sono in grado di concentrare la poca luce presente e rifletterla sulla retina, amplificando in questo modo il raggio luminoso (il che spiega anche perché i loro occhi brillino al buio). Dunque, più che i colori, sono la luminosità e il movimento a permettere agli occhi del cane di individuare gli oggetti, ma cosa ancor più importante è capire che spesso determinati comportamenti del cane sono dettati non da una reazione alla “vista” di qualcosa, ma alla percezione di un movimento, al suono di una voce o a un odore particolare; questo perché, a differenza dell’uomo, il cane è più reattivo a sensi come l’olfatto e l’udito che alla vista. In breve, quello del cane non è un mondo sbiadito, in bianco e nero, bensì è un mondo vivido, fatto di percezioni e reazioni che tengono continuamente all’erta i suoi sensi e mantengono viva la sua attenzione su ciò che lo circonda.
martedì 15 settembre 2009
lunedì 27 aprile 2009
JES, UN DESTINO DA DECIDERE
Ce l'avevamo fatta, aveva trovato una famiglia splendida disposta ad adottarlo, ma purtroppo uno dei loro cani non ha gradito Jes, nonostante con gli altri sia stata subito intesa a prima vista, e l'incompatibilità tra i due ci ha costretto a rinunciare all'adozione.
Jes è arrivato cucciolo al canile, un simil segugetto impaurito che stava li, nel suo angoletto, senza socializzare con noi volontari... e a vederlo ti si stringeva il cuore.
Ma i cani da accudire sono sempre così tanti e il tempo è passato... e Jes si è trasformato in un "giovane adolescente" di 10 mesi.
Non era giusto non regalargli una possibilità, non poteva passare tutta la sua vita al canile!!e cosi abbiamo deciso di affidarlo alle cure di un educatrice cinofila.
Oggi di progressi Jes ne ha fatti tanti... è un cane buono,che va d accordo con gli altri cani, ha imparato a non sporcare in casa, ad andare al guinzaglio, a giocare, ha imparato tantissimo.
Jes ha bisogno di una persona che possa dedicargli un po’ di tempo, che lo porti a correre, a giocare, che magari abbia un altro cane, con cui lui di sicuro si divertirà molto, perché lui di indole è pacifico, sempre disposto a tollerare gli altri cani. Occorre naturalmente che i suoi "compagni" siano altrettanto socievoli.
Occorre solo un po' di pazienza, all'inizio è un po' timido, ha bisogno di due o tre giorni per ambientarsi e legarsi alla persona che lo adotta, con la quale poi stabilirà un grande attaccamento.
Non può, non deve tornare in canile, altrimenti tutto cio che finora è stato fatto, verrà gettato al vento!!
Ce l'abbiamo messa tutta, noi e Jes.
Verrà affidato dietro firma scheda di adozione e disponibilità a controlli pre e post affido
alessia 3383697322
Qui sotto potete vedere un video di Jes:
sabato 28 febbraio 2009
Progetto scolastico "Conoscere il cane"
Nel mese di febbraio la nostra associazione ha incontrato in due giornate alcune classi - elementari e medie - dell'Istituto Comprensivo Forum Novum di Torri in Sabina in provincia di Rieti, comprendente la scuola media di Vescovio, la sezione staccata di Stimigliano e la scuola primaria di Selci.
Gli incontri si prefiggevano di far conoscere ai bambini le caratteristiche principali del cane, partendo dalle sue origini, dalla domesticazione da parte dell'uomo avvenuta più di 12000 anni fa, fino ad arrivare ai giorni nostri, illustrando in che modo il cane comunica coi propri simili e con l'uomo, cosa sono i segnali di calma e pacificazione (leccarsi il muso, sbadigliare, voltare lo sguardo, ecc.) e quali processi usa mettere in atto in situazioni di paura o pericolo (coda tra le zampe, sedere basso, testa e orecchie basse ecc.) e quali in caso di aggressività (denti scoperti, ringhio, pelo dritto, postura tesa in avanti, sguardo fisso ecc.).
Tutto questo per fare in modo che i ragazzi potessero avere le idee più chiare su cosa fare o non fare in presenza del cane (non correre, non urlare, non toccare i suoi giochi, la sua ciotola ecc.) per impedire spiacevoli incidenti ed evitare il morso.
Inoltre, gli incontri avevano lo scopo di sensibilizzare il "piccolo pubblico" su argomenti a loro poco noti, come il fenomeno del randagismo, l'importanza della sterilizzazione e la pulizia nei parchi.
Gli incontri sono andati bene, i bambini si sono dimostrati quasi sempre attenti e partecipi alle lezioni.
I bimbi delle elementari hanno anche fatto alcuni disegni del proprio cane e questo ha rappresentato un ulteriore spunto di dialogo per sapere da loro se avevano problemi con i cani di casa e se sì, quali, in modo da dar loro delle informazioni e dei consigli su come risolverli, cosa che abbiamo fatto in più di un'occasione.
In un momento storico delicato come quello che stiamo attraversando, ci troviamo di fronte su un lato, una serie di terribili incidenti domestici che vedono cani di casa aggredire i propri padroni senza motivi apparenti (ma poi un motivo c'è sempre, anche se ai media interessa più demonizzare il cane piuttosto che discolparlo), sull'altro l'insorgere di numerose associazioni animaliste volte a dire basta a una serie di maltrattamenti di animali che dura ormai da anni e che vede nei canili lager le principali fonti di guadagno di un sistema corrotto che tende a far lucrare politicanti e altra gentaglia senza scrupoli sulla pelle dei poveri cani che molto spesso finiscono sepolti dentro occultare fosse comuni.
In questo clima di terrore popolare verso i cani e di orrore autentico verso la crudeltà umana, ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa che toccasse alla radice il cuore delle persone, e quale miglior modo che far capire ai bambini - gli adulti di domani - che i cani sono da millenni amici dell'uomo, segno inconfutabile di una salda e indissolubile amicizia?
Un ringraziamento sentito va alle insegnanti delle scuole che hanno aderito all'iniziativa e naturalmente al preside; ringraziamo inoltre l'amico Mauro Leoncini senza il quale questo Progetto non avrebbe potuto prendere forma.